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Oggi presentiamo Gloria Masiero, consulente del lavoro, appassionata di diritto del lavoro, si occupa di rendere semplici queste tematiche e ad agevolare privati e aziende nella comprensione della busta paga
Affronteremo con lei il tema dei contributi!
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I Contributi Nel Lavoro Domestico: Una Breve Guida
Natura dell’obbligo. Chi li paga? Come si pagano? Scadenze
Di Gloria Masiero
Il lavoro domestico rappresenta sempre di più un settore fondamentale nell’economia italiana, coinvolgendo colf, badanti e babysitter, infatti, nel 2022 Secondo i dati INPS forniti in esclusiva per l’Osservatorio DOMINA, i datori di lavoro domestico erano quasi un milione.[1]
Gestire correttamente i contributi previdenziali Inps e assicurativi Inail non solo è un obbligo legale, ma garantisce anche la tutela dei diritti dei lavoratori.
In questa breve guida, esploreremo come funzionano i contributi nel lavoro domestico, il ruolo del datore di lavoro e del lavoratore e come gestire i pagamenti.
Cosa sono i contributi?
Iniziamo con lo spiegare cosa si intende quando si parla di contributi, poiché nel contesto del lavoro domestico in Italia, è essenziale comprendere il significato e l’importanza della previdenza:
💠L’INPS è l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
💠L’ INAIL è L’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
Sono enti previdenziali e assicurativi che assicurano la tutela dei lavoratori dipendenti in caso di malattia, maternità, pensionamento e disoccupazione involontaria e la gestione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio come gestire correttamente i vari adempimenti per assicurare la protezione sociale e la sicurezza dei lavoratori.
La previdenza nel lavoro domestico: obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha diversi obblighi fondamentali nei confronti dei lavoratori domestici, tra cui:
📝l’Iscrizione all’INPS – Il lavoratore deve essere registrato all’INPS entro le 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro.
💰Versamento dei Contributi Previdenziali: I contributi devono essere versati trimestralmente.
Come si calcolano i contributi di colf e badanti?
Il calcolo dei contributi previdenziali si basa sulla moltiplicazione tra:
💵 Retribuzione Oraria: che comprende anche la tredicesima e il valore convenzionale dell’eventuale vitto e alloggio;
⌚ Ore Lavorate;
📥Aliquote Contributive: Stabilite dall’INPS e aggiornate ogni anno.
Quanto versare: le tabelle contributive 2024
Il calcolo dei contributi dipende dal tipo di contratto stipulato. Gli importi previsti per quest’anno per i contributi di colf e badanti sono riportati di seguito.
Contratto di lavoro a tempo indeterminato
Contratto di lavoro a tempo determinato, quindi con contributo addizionale, un piccolo aumento previdenziale a carico del datore di lavoro, previsto dall’art. 2 della legge 28 giugno 2012, n. 92, al comma 28, pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, con lo scopo di finanziare la Naspi e cioè l’indennità di disoccupazione.
Modalità di Versamento
1- Quando
I contributi devono essere versati trimestralmente entro le seguenti scadenze:
➖ 1° trimestre (gennaio-marzo): Pagamento entro il 10 aprile.
➖ 2° trimestre (aprile-giugno): Pagamento entro il 10 luglio.
➖ 3° trimestre (luglio-settembre): Pagamento entro il 10 ottobre.
➖ 4° trimestre (ottobre-dicembre): Pagamento entro il 10 gennaio dell’anno successivo.
2- Come
In caso di cessazione del rapporto, i contributi devono essere pagati entro i dieci giorni successivi alla cessazione (e non alla normale scadenza prevista).
Il pagamento può essere effettuato tramite:
1️⃣Sito INPS: Utilizzando il servizio online per generare e pagare il modello MAV.
2️⃣Uffici Postali: Presentando il modello MAV cartaceo.
Benefici dei Contributi
Versare correttamente i contributi garantisce ai lavoratori domestici diversi diritti previdenziali:
👴 Pensione: Accumulano contributi per maturare il diritto alla pensione.
🩺 Assistenza Sanitaria: Accesso ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale.
🏥 Indennità di Malattia e Maternità: Sostegno economico durante periodi di malattia o maternità.
💼 Indennità di Disoccupazione: Accesso ai sussidi in caso di perdita del lavoro.
Sanzioni in ambito contributivo
Attenzione! Il mancato versamento dei contributi può comportare sanzioni amministrative e penali per il datore di lavoro:
1️⃣ Il datore di lavoro che omette o ritarda la comunicazione obbligatoria all’INPS – che include anche l’iscrizione contributiva – di assunzione, trasformazione, proroga o cessazione del rapporto di lavoro, è passibile di una sanzione amministrativa che va da 100 a 500 euro per ogni comunicazione ritardata o omessa.
2️⃣ Per quanto riguarda invece il versamento dei contributi, le sanzioni variano in base alle casistiche, come di seguito indicate:
2️⃣.1️⃣ mancato o ritardato pagamento
il datore è tenuto al pagamento di una sanzione, in ragione d’anno (irrogata a seconda del numero di anni o mesi di ritardo), pari al tasso di interesse di riferimento relativo all’aumento del costo della vita + il 5,5%.
La sanzione comunque ha un limite massimo e cioè non può essere superiore al 40% dell’importo dei contributi non corrisposti entro il termine previsto;
2️⃣.2️⃣ Omissione della denuncia di assunzione o dichiarazione di falso
In questo caso la sanzione varia in base alla modalità con cui, il mancato versamento, sia stato portato alla conoscenza degli enti preposti:
2️⃣.2️⃣.1️⃣ Se sono gli enti preposti a rilevare la situazione debitoria: la sanzione è pari al 30%. Tale sanzione ha un limite che non può essere superiore al 60% dell’importo dei contributi non versati.
2️⃣.2️⃣.2️⃣ Se è il datore che spontaneamente effettua la denuncia egli è tenuto al pagamento di una sanzione pari al tasso di interesse di riferimento relativo all’aumento del costo della vita + il 5,5% purché la denuncia spontanea avvenga entro i 12 mesi successivi alla scadenza che era prevista per il pagamento dei contributi e purché il versamento sia effettuato entro 30 giorni dalla denuncia stessa.
La sanzione civile non può essere superiore al 40% dell’importo dei contributi o premi, non corrisposti entro la scadenza di legge.[3]
Ruolo della CAS.SA.COLF
Prevista dal CCNL, cioè dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sottoscritto l’8 settembre 2020 tra le seguenti organizzazioni sindacali rappresentative dei datori di lavoro: Federazione italiana datori di lavoro domestico (Fidaldo) e da Associazione nazionale datori di lavoro domestico (Domina); e per i lavoratori da Filcams-Cgil; Fisascat-Cisl; Uiltucs e Federcolf[4], CAS.SA.COLF è uno strumento contrattuale costituito per fornire prestazioni sanitarie ai propri iscritti. L’applicazione del CCNL comporta l’obbligo di iscrizione da parte dei dipendenti e dei datori di lavoro a CAS.SA.COLF.
I contributi sono dovuti nella misura minima oraria complessiva di € 0,06 come stabilito dall’art. 53 del CCNL;
Il lavoratore dipendente è obbligato alla contribuzione nella misura minima dell’importo di € 0,02 per ora lavorativa.
Al versamento dei contributi è obbligato il datore di lavoro, dovendo adempiere agli obblighi , di versamento per sé e per il proprio dipendente.[5]
Adempimento del Ricalcolo del MAV Trimestrale
Al fine di inserire i contributi della Cassa Colf è necessario ricalcolare il MAV trimestrale. Questo processo assicura che i contributi previdenziali e le eventuali altre prestazioni siano correttamente registrati e versati all’INPS.
Semplificazioni per il Datore di Lavoro Privato
È comprensibile che il dover gestire i contributi INPS e INAIL possa sembrare un compito complicato per i datori di lavoro privati nel settore domestico, tuttavia, è importante sottolineare che esistono semplificazioni e agevolazioni per rendere questi adempimenti più accessibili e gestibili.
Conclusioni
Gestire correttamente i contributi nel lavoro domestico e usufruire dei servizi offerti dalla CAS.SA.COLF sono essenziali per assicurare la protezione sociale dei lavoratori domestici e per adempiere agli obblighi legali del datore di lavoro. Un’adeguata informazione e una corretta gestione delle pratiche burocratiche possono prevenire problemi legali e garantire un ambiente di lavoro sereno e sicuro.
Per ulteriori dettagli su come adempiere agli obblighi relativi ai contributi previdenziali e usufruire dei servizi della CAS.SA.COLF, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’INPS, rivolgersi ad esperti del settore o affidarsi a Silvestro.
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Fonti:
[1]osservatoriolavorodomestico.it
[2] webcolf.com
[3]all-in-lavoro.seac.it, pag.53.
[4]all-in-lavoro.seac.it, pag.10-11.
[5]cassacolf.it