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Luca Pasini
Luca Pasini è un consulente del lavoro iscritto all'ordine dal 2001. Ha assistito con successo numerosi datori di lavoro, incluse molte famiglie che si sono rivolte a lui, e continuano a farlo, per problematiche relative a collaboratori domestici. Ha supportato nuclei familiari nel gestire richieste di risarcimento e ha aiutato fratelli, figli e nipoti a preservare l'intera eredità a loro spettante. Nel contesto del lavoro domestico, la sua parola d'ordine è "prevenire". È autore del libro “Guida pratica per aspiranti datori di lavoro”.

Indice

Cari lettrici e lettori, noi di Silvestro ci teniamo a trasmettere un’informazione il più possibile trasparente e lineare: è per questo che abbiamo deciso di dare la parola agli esperti.

Oggi presentiamo Luca Pasini, consulente del lavoro.

Affronteremo con lui gli errori più comuni nell’assunzione di una badante delle famiglie-caregiver.

Se vuoi saperne di più, scrivi a ➡️ [email protected])

Colf e Badante: 6 errori da Evitare quando assumi

Qui di seguito elenco i 6 principale errori da evitare quando si assume un lavoratore domestico.

Errore del netto in busta

Ammettiamolo, la prima cosa che ognuno di noi vorrebbe quando assume una badante o una colf è che costi poco e che si adatti alla paga che le vogliamo dare.

L’errore del netto in busta consiste nel dare per scontato che, quando si pattuisce l’importo della busta paga mensile o oraria della colf, TUTTO sia compreso. Senza aver ben chiarito con la lavoratrice (colf o badante che sia) che cosa comprende la definizione di TUTTO.
Se infatti hai intenzione di considerare che nel TUTTO sia compreso VERAMENTE tutto, ovvero: le ferie, i permessi, il trattamento di fine rapporto (liquidazione), la tredicesima, devi ACCERTARTI che la lavoratrice ABBIA ben compreso le tue intenzioni.


Sub-errore: credere che sia facile elaborare e redigere la busta paga della colf-badante e che sia banale gestire il rapporto domestico . Purtroppo non è così: il domestico è un lavoratore come tutti gli altri, alla stregua di un operaio della Fiat o di un dipendente pubblico o altro. E’ molto meglio redigere e calcolare la busta paga in maniera corretta e avvalersi di un professionista per la gestione del contratto con il lavoratore domestico.

Errore delle ferie

Non chiarire bene di quanti giorni di ferie può realmente godere il domestico o la colf o badante è un errore frequente.


Per esempio: per quanto tempo la tua colf potrà assentarsi coperta da ferie? Se straniera, quando vorrà tornare in patria, di quanti giorni di ferie pagati potrà avvalersi? Nella pratica quotidiana accade spesso che la lavoratrice parta per un periodo di ferie e ritorni quando vuole, senza rispettare i patti convenuti, adducendo ragioni legate alla salute dei propri cari, alla propria abitazione o ai mezzi di trasporto.

Non ti è mai capitato? È frequente, nel caso in cui vi siano periodi di assenza auto-decisi dalla colf o badante, che si generino attriti e frizioni dovute a incomprensioni sul periodo di ferie.

Errore dell’alloggio

Quando, per la particolare natura della prestazione, la domestica, sia colf o badante, deve alloggiare in casa del datore di lavoro, è consigliabile regolamentare in dettaglio ogni aspetto dell’ospitalità.

Non vuoi correre il pericolo che nella stanza o negli ambienti che le concedi, possa organizzare party, feste in maschera, incontri con gente estranea. Dico bene? Anche se questo sembrerebbe lontano da ogni immaginazione, è sempre bene prevenire.

Errore delle mansioni

Nel contratto bisogna specificare con chiarezza le mansioni e i compiti che affidiamo al lavoratore o alla lavoratrice.

Non basta riportare che dovrà ricoprire il ruolo di badante del nonno, ma è necessario precisare che svolgerà anche altri compiti complementari, come fare la spesa, preparare pietanze, riordinare gli ambienti.

Errore dell’orario di lavoro

L’ammontare dei contributi da versare all’INPS dipende dall’orario di lavoro praticato dalla lavoratrice o dal lavoratore domestico. Pertanto, nel caso di una badante convivente a tempo pieno, l’orario di lavoro da considerare sarà pari a 54 ore settimanali e i contributi verranno calcolati su tale base.

Alcuni potrebbero essere tentati di dichiarare un orario inferiore per ridurre l’importo dei contributi da versare (ad esempio, contratti che indicano 25 ore settimanali quando in realtà si lavora a tempo pieno o per più ore). Tuttavia, questa pratica può avere conseguenze molto gravi. Infatti, potrebbe costituire un punto di contestazione da parte del lavoratore o della lavoratrice, che potrebbe richiedere il pagamento delle differenze retributive o altre rivendicazioni economiche.

Per questo motivo, è importante dichiarare sempre l’orario di lavoro effettivamente svolto dal lavoratore o dalla lavoratrice, assicurando così la corretta applicazione delle norme contributive.

Errore nel pagamento

Tutti danno per scontato che il metodo di pagamento di un lavoratore domestico non debba essere motivo di riflessione. È sicuramente vero che quasi tutti pagano le proprie colf o badanti in contanti, ma questo non significa che sia la modalità migliore con cui pagare il tuo domestico.

Se paghi in contanti, come puoi provare di aver pagato la retribuzione alla tua colf? Hai qualche documento che attesta l’avvenuto pagamento? Il mio consiglio è quello di pagare la tua domestica tramite mezzi tracciabili.

Conclusioni 

Per ulteriori dettagli su come gestire correttamente l’assunzione e la gestione di un lavoratore domestico, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’INPS, rivolgersi ad esperti del settore o affidarsi a Silvestro.  

Silvestro permette di dimenticare tutte queste preoccupazioni. Pagando una quota mensile, gli esperti si occuperanno di tutto il necessario, senza complicazioni, e ti comunicheranno in tempo tutte le pratiche che dovrai pagare allo stato, per essere sempre in regola ed evitare sanzioni.

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