La malattia nel lavoro domestico: come viene gestita?

La malattia nel lavoro domestico
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Maria Chiara Cioccariello
Sono Maria Chiara Cioccariello, da sempre appassionata delle tematiche che riguardano il mondo del lavoro al punto tale di aver deciso di farne il lavoro della mia vita; sono infatti, una giovane Consulente del lavoro che ama aggiornarsi continuamente. Il lavoro occupa tutta la mia vita a 360° gradi..ma come dice qualcuno: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita.”

Indice

Cari lettrici e lettori, noi di Silvestro lo sottolineiamo sempre: in un mondo che corre veloce, prendersi cura di chi amiamo diventa una priorità. 

Per le famiglie e coloro che assistono i propri cari, tenersi informati  è fondamentale. 

Con il rientro dalle vacanze, non c’è solo da smaltire i pranzi delle feste: il freddo e i virus di stagione si fanno sentire, e il rischio di malattie è dietro l’angolo. Ma cosa succede quando è un lavoratore domestico a doversi mettere in malattia? Oggi Maria Chiara Cioccariello approfondisce tutto quello che c’è da sapere per affrontare questa situazione con chiarezza e senza stress.

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La malattia nel lavoro domestico: come viene gestita?

La malattia del lavoratore rappresenta uno dei casi di sospensione della prestazione lavorativa. La disciplina relativa alla malattia nel quadro del lavoro domestico è contenuta all’art. 27 del CCNL, che prevede che la lavoratrice domestica debba:

a) Avvertire tempestivamente il datore di lavoro. 

b) Farsi rilasciare un certificato medico entro il giorno successivo all’inizio della malattia. 

c) Se non convivente (o convivente assente o in ferie), consegnare o inviare a mezzo raccomandata il certificato medico entro 2 giorni dal rilascio. 

Per i conviventi che sono in casa non è necessario consegnare il certificato, a meno che non venga richiesto dal datore di lavoro.

Indennizzo, se ne occupa il datore di lavoro

Il datore di lavoro è tenuto a indennizzare i giorni di malattia alla lavoratrice domestica, poiché l’INPS non contribuisce in alcun modo, né tantomeno la Cassa Colf (che offre prestazioni socio-sanitarie assistenziali e assicurative a datori di lavoro e lavoratori domestici).

Durante il periodo di malattia, la lavoratrice domestica non può essere licenziata e ha diritto alla conservazione del posto, per periodi differenti secondo l’anzianità maturata presso lo stesso datore di lavoro:

  • Per anzianità fino a 6 mesi (superato il periodo di prova): 10 giorni di calendario.
  • Per anzianità da più di 6 mesi a 2 anni: 45 giorni di calendario.
  • Per anzianità oltre i 2 anni: 180 giorni di calendario.

Durante questo periodo, spetta al lavoratore la retribuzione globale di fatto per un massimo di:

  • 8 giorni per anzianità di servizio fino a 6 mesi.
  • 10 giorni per anzianità da 6 mesi a 2 anni.
  • 15 giorni per anzianità oltre i due anni. La retribuzione sarà nella misura del 50% della retribuzione globale di fatto fino al terzo giorno consecutivo e del 100% dal 4° giorno in poi.

Malattia durante il periodo di prova o ferie

In caso di malattia durante il periodo di prova o durante il preavviso di licenziamento, si sospende la decorrenza degli stessi. Inoltre, se la malattia contratta dalla colf durante il periodo di ferie determina un ricovero ospedaliero certificato, interrompe il godimento delle ferie per tutta la sua durata.  

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